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martedì 31 dicembre 2013

Una seppia a cena... buon 2014!

Ormai vado di rado a pesca, ma la vigilia di Capodanno è per me un'occasione irrinunciabile, da quando feci la mia prima spigola in assoluto proprio qui a Napoli, qualche anno fa. 
Ieri in verità ero anche uscito a serra, ma alla fine sono usciti solo 3 cefaloni da un paio di kili l'uno, divertimento puro in fase di recupero con una 783, ma bicchiere mezzo vuoto... 
Così oggi ho cambiato target e sono andato solo a seppie. E' andata come speravo. 


Buon 2014 a tutti!


sabato 6 aprile 2013

Compatibilità e intercambiabilità delle bobine

Quando bisogna comprare un nuovo mulinello può essere importante valutare la possibilità di potergli montare una seconda bobina, magari con caratteristiche differenti rispetto a quella in dotazione.
I vantaggi sono di ordine sia pratico che economico. I parametri da tenere presente sono di sicuro la frizione, la capacità, ed ovviamente il prezzo. Per gli amanti del custom, inoltre,  il fattore estetico può essere parimenti determinante.

Ho posseduto un Ryobi Vertigo 5500, buon mulo con corpo piccolo e bobina veramente capiente, in grado di gestire perfettamente anche le bobine misura 5000 e 4500. 
Sul mio Shimano Stradic 3000 in CI4 potrei montaci la bobina del 2500, magari per andarci a calamari...

In casa Daiwa la serie Real Four (Certate, Morethan Branzino, Exist, Luvias, etc…) permette la maggiore flessibilità in tema di interscambiabilità delle bobine.
Faccio un esempio pratico: il felice possessore di un Certate 2500 potrebbe tranquillamente avere una bobina con frizione da 3 kg. ed una da 7 kg. (più capiente rispetto alla prima). 
La prima potrebbe essere sfruttata, ad esempio, in uno spinning light alla regina, utilizzando gommine, canne extrafast e trecciati/fluoro/nylon sottili, sfruttando una frizione che per partire non necessiterebbe di un grosso spunto iniziale, evitando così raddrizzamenti di ami o rutture della lenza sottile nel caso dei strattoni importanti di una regina di taglia. Inoltre, la limitata capienza eviterebbe fondi o sprechi di lenza.
La seconda, con una frizione ed una capacità maggiore, potrebbe invece trovare un buon utilizzo anche per predatori salsi di taglia media (serra, cuda, ecc..). 
Sarebbe come avere 2 muli, entrambi eccezionali (stesso corpo) ma differenti, e si potrebbe così evitare l'ulteriore spesa di un altro mulo pari livello per fare le cose che si potrebbero tranquillamente gestire semplicemente con una bobina dalle caratteristiche che ci occorrono. 

Importante è anche capire che la possibilità di scambiare diverse bobine su più mulinelli ci potrebbe anche consentire di vendere il nostro mulo e comprarne un altro della stessa "fascia di compatibilità", in modo da poter utilizzare sul nuovo giocattolo le bobine di ricambio precedentemente acquistate e caricate di lenza. 



Per la serie Real Four esistono bobine compatibili anche di marche diverse dalla Daiwa, con differenti caratteristiche ed esteticamente molto accattivanti (es. RCS e Ocean Studio Mark). Spesso tali bobine sono abbinabili anche ad altri componenti custom (knob, manovelle, ecc...).


RCS: bobine compatibili per mulinelli Daiwa “Real Four”




Studio Ocean Mark: bobine compatibili per mulinelli Daiwa “Real Four”

 



 



Per Shimano esistono forse meno soluzioni, ma alcuni modelli di fascia alta (es. Stella, Twin Power) possano comunque montare bobine compatibili della stessa Shimano (Yumeya) oppure della Studio Ocean Mark.


Shimano Yumeya per mulinelli Stella e Twin Power SW
 



Studio Ocean Mark: bobine compatibili per mulinelli Shimano Stella SW






martedì 19 marzo 2013

Mulinelli extra light di Trabucco e Tubertini-Ryobi

E' un po' che Shimano e Daiwa hanno introdotto materiali leggeri e resistenti (CI4 e Zaion) nella costruzione dei propri mulinelli, ottenendo, tra l'altro, il vantaggio di una drastica riduzione di peso rispetto al passato. 

Tali innovazioni hanno costretto anche le altre case ad adeguarsi.

Non ho provato i due muli di seguito riportati, pertanto, in attesa di poterli valutare di persona (devo ammettere che mi incuriosiscono non poco), mi limito per ora a descriverne le caratteristiche, secondo quanto indicato sui rispettivi siti ufficiali. 


Trabucco Airblade

Nell'Airblade Pro di Trabucco fa il suo ingresso la lega metallica 7075 aerospaziale, materiale con caratteristiche di estrema leggerezza e resistenza.

Il corpo è interamente costruito in questa lega, in una monoscocca che fa da asse portante per tutti gli ingranaggi, inglobando le parti laterali che non servono più come supporto.  Il risultato è un un unico blocco monolitico senza alcuna vite all’esterno, la cui lubrificazione e accesso può avvenire esclusivamente attraverso uno sportello posto nella parte inferiore del mulinello.
L’intero corpo, sottile e innovativo, così come gli ingranaggi, il rotore, l’archetto, i braccetti e tutto quello che può venirvi in mente è realizzato nella medesima lega metallica aerospaziale, ottenendo così il duplice effetto di avere un mulinello resistentissimo e leggerissimo (260 grammi su una taglia 4000). 

cuscinetti in acciaio inox più un cuscinetto a rulli a supporto dell'anti ritorno.

Mulinello in commercio ad un prezzo inferiore ai 100 €.

ModelloGr.Gear RatioCapacitàCuscinetti
170-93-420
2000
2445.1:1(67cm)Ø 0,20mm – 150M7+1 SS
30002505.1:1(72cm)Ø 0,20mm – 150M7+1 SS
40002605.1:1(83cm)Ø 0,30mm – 125M7+1 SS


http://www.trabucco.it/catalogo/p/29/airblade.htm




Ryobi Slam 
(distribuito da TUBERTINI)

Materiale extra light anche in casa Ryobi.

Nello SLAM sono stati realizzati in NRCT la scocca ed il rotoreE' un composito di carbonio con iniezione di titanio dal peso ridotto rispetto ai materiali tradizionali (-25%). Ulteriore caratteristica è una maggiore rigidità che conferisce una migliore performance di tutta la macchina ed una ottima fluidità del movimento, con una usura sostanzialmente ridotta.  

Frizione micrometrica graduale e progressiva, nottolino scorrifilo assistito, pomello maggiorato per una presa sempre facile e sicura, 6 cuscinetti dislocati nei punti di massimo lavoro degli ingranaggi.

Lo SLAM Tubertini è indicato sia per la pesca in acque dolci che in mare.

Rapporto di recupero 5:1

Viene proposto nelle taglie: 1000 – 2000 – 3000 – 4000 – 5000 – 6000.

Il mulinello Ryobi SLAM distribuito da Tubertini verrà commercializzato in Italia dal mese di aprile 2013. Il prezzo dovrebbe essere circa 150 €. Visto utilizzare da Marco Volpi su Italian Fishing TV.

http://www.tubertini.it/news.php?azione=dettaglio&id=102


sabato 16 febbraio 2013

La mia Yamaha XT660X (purtroppo venduta...)


Yamaha XT660X (VENDUTA 2.200 €)

Anno di immatricolazione: 2005
Cilindrata: 660 
Km: 14.500

Filtro lavabile BMC (1 anno)
Scarichi Leovince X3 omologati (1 db killer)

Scadenza bollo: febbraio 2014
Scadenza revisione: settembre 2013

Compreso nel prezzo: piastra + baule GIVI + kit xeno da montare

Passaggio a carico dell'acquirente

http://www.motorbox.com/moto/moto-viste-e-provate/in-sella-a-yamaha-xt-660r-e-xt-660x













lunedì 4 febbraio 2013

Ripalettare un artificiale: prima o poi tocca a tutti!


Tempo fa postai in rete le varie fasi del mio primo approccio all'autoriparazione di un artificiale. I destinatari del trattamento, causa fragilità della paletta, erano i Tide, nello specifico quelli da 17 cm. Il risultato non fu perfetto a livello estetico, ma vi assicuro che fungevano anche ripalettati alla "buona"... (inclinazione della paletta ad "occhio"). Ripresento qui alcune lavorazioni, a memoria delle considerazioni che feci e che ritengo ancora valide.



Prima di iniziare occorre tenere presente che ripalettare un minnow in plastica cava non é come sistemare un minnow in legno, e la cosa può comportare una modifica dell'assetto (anche se i Tide hanno una predisposizione implicita a lavorare bene).


PARTE 1 – Costruzione della paletta

Occorre disporre di un Tide integro per ottenere la sagoma della paletta, che andrà ricopiata su materiale plastico tipo policarbonato. Tale materiale si trova in commercio anche con il nome di LEXAN ed ha la caratteristica di poter essere piegato a freddo e tagliato con un paio di forbici fino allo spessore di 2 mm (che corrisponde allo spessore che dovremo utilizzare).

Se si hanno difficoltà a reperire il Lexan, anche la plastica delle scatolette “Plano” potrebbe andar bene (è comunque più elastica e resistente della paletta originale del Tide). Una volta riportata la sagoma della paletta sulla plastica bisogna tagliarla. Si dovrebbe ottenere un triangolo, il cui vertice deve essere tagliato prolungato rispetto alla sagoma, che dovrebbe essere un trapezio.



PARTE 2 – Creazione dell’alloggiamento
E’ necessaria la massima attenzione per la creazione dell’alloggiamento.

Un seghetto manuale può bastare.

Il taglio dove alloggiare la nuova paletta deve essere molto preciso ed accurato, se si vogliono evitare successive stuccature (che appesantirebbero la parte anteriore del pesciolino, modificandone l’assetto in acqua).


PARTE 3 – Inserimento della paletta nell’alloggiamento e fissaggio
Se è stato fatto un taglio preciso, basta inserire la paletta con poca epossidica facendone sbordare un pochino. Pulire con il dito l'eccesso di epoxy quando ancora non è indurita del tutto. Se ben eseguito, quasi non si vedrà l'inserimento della nuova paletta. Le colle epossidiche sono colle bi-componenti, formate da due tubetti contenenti uno resina e l'altro un indurente. Occorre miscelare i due elementi, applicare e .. aspettare. Esistono diverse marche e tipi di colle bicomponenti valide(PATTEX, BOSTIC, SARATOGA, ...). Se è stato fatto un taglio non troppo preciso, si può fermare la paletta nell'alloggiamento con ATTACK, prima di stuccarla con il bicomponente adatto alla plastica. Una volta essiccato il bicomponente, si può usare ancora ATTACK per vetrificare. In questo caso si potrebbe compensare il maggior peso dovuto alla "stuccatura", utilizzando una paletta fatta con Lexan dello spessore di 1,5 mm anzichè 2 mm. Il Lexan, per adesso, mi manca. L'ho sostituito con la plastica dei separatori degli scomparti delle plano. Ecco una foto dei materiali utilizzati.


Creazione della paletta e dell'alloggiamento (rifinito, successivamente, con una limetta).



Prova di inserimento della paletta.


Bloccaggio della paletta con bicomponente. Lavoro terminato.



In questi altri,  le palette sono appena più lunghe e larghe di quelle originali. La cosa è volontaria e spero mi consentirà di avere dei Tide che tengano un po' meglio la corrente e che possano essere jerkati con più violenza. La prova dell'acqua mi darà tutte le risposte.




Questi  di seguito, invece, sono stati equipaggiati con una paletta trinagolare corta e larga, tipo quella del Tackle House 130 (in foto a destra). Lo scopo è quello di far lavorare il Tide in acque basse con un bel mare da scaduta.


Concludo questo articolo con un consiglio: se capita di dover ripalettare un vostro artificiale, valutate la possibilità di montargli una paletta diversa da quella originale. La trasformazione inciderà ovviamente sul nuoto del lure, ma magari vi consentirà di avere un giocattolo diverso e magari riuscirete ad utilizzarlo in condizioni particolari: pensate ad uno Shore Line che si lancia lontano e che nuota a soli 20 cm di profondità...